No, non vorrei accendere inutilmente gli animi dei più focosi, ma questo non è un post sul famoso "tesoro" jamaicano (come qualcuno potrebbe pensare).
E' un post su qualcosa di molto più romantico, artistico e anche divertente!
Se vi trovate a Roma, in zona Testaccio/ Piramide e avete mezz'oretta di tempo libero, vi consiglio una passeggiata al Museo Macro, il museo di arte contemporanea di Roma, in Piazza Orazio Giustiniani.
E se avete con voi scarpe comode e spirito di avventura, preparatevi a tornare bambini!
Eccolo lì il Big Bamboo, lo si vede già dall'ingresso del museo, lì nel cortile, questa specie di capanna alta quasi 30 metri, fatta da canne di bamboo intrecciate fra di loro con fili colorati.
E a me, che l'unica canna di bamboo che ho visto in vita mia è quella che si vende all'Ikea nei vasetti colorati, vedere questa scultura "naturale" mi ha entusiasmata parecchio!
L'idea base di quest'opera è davvero originale: Enel Contemporanea è un progetto con cui Enel è entrata nel mondo dell'arte mettendo al centro il concetto di energia sostenibile e rinnovabile.
Dal 2007, ogni anno Enel presenta con artisti di fama internazionale opere d'arte innovative e "energetiche".
Il 2012 è l'anno del Big Bambù: un regalo che Enel, per celebrare i suoi 50 anni, ha offerto alla città di Roma, attraverso le sapienti mani dei gemelli artisti americani Mike a Doug Starn.
Voglio raccontarvi la mia avventura dando subito una buona notizia: l'ingresso è gratuito, e dopo aver firmato una liberatoria dove si certifica di non avere particolari problemi motori o psico-fisici, di non essere ubriachi e di pesare al di sotto dei 180 Kg, si può entrare nell'opera e viverla nel senso pìù vero della parola.
Eh si, proprio così, questo Big Bambù non è solo una scultura da osservare al di fuori, ma si deve vivere dall'interno, e allora ecco qua canne intrecciate con fili colorati che creano scalinate e labirinti.
Il Big Bambù è una scultura viva che produce e promuove energia.
Puoi scegliere il tuo percorso: puoi scendere, puoi salire, puoi sentire l'odore del bamboo, puoi toccarlo, puoi sdraiarti su lettini o sederti i tavolini, puoi cercare il tuo angolino preferito, puoi salire fino in cima e puoi ammirare il panorama, puoi fare il tecnico e cercare di capire come sono annodate le canne, puoi provare vertigini, puoi giocare. Puoi scegliere tu come vivere quest'avventura.
Io credo che il fine ultimo di ogni opera d'arte sia quella di provocare nello spettatore una qualsiasi sensazione o emozione: in me il Big Bambù dei fratelli Starn ha suscitato gioia e comunicato vitalità!
E' stato davvero un bel viaggio sensoriale e adesso ci porterò famiglia, parenti, amici e turisti!
Andate gente, andate!
Per qualsiasi informazione:
Big Bambù, Macro, Roma |
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Panorama dal Big Bambù, Macro, Roma |